“Siamo il nostro punto di vista. Siamo fermi e il mondo ci corre intorno. Tutto è veloce tutto passa scivola e se ne va.”
Elisa e la sua macchina fotografica sono un modo poetico per fermare qualcosa che non tornerà più.
Autoscatti intimi ed onirici o scatti rubati alle vite altrui hanno entrambi lo stesso compito: indagare l’attimo e espanderlo nel tempo.
“Fai Cisti” e respira che hai un sacco di cose da perderti a correre come un fesso.
Un sussurro assordante che dice al mondo “Ti sto Guardando” e una introspettività che ci porta a riflettere fin dentro alla nostra pancia questo è il viaggio di Elisa.