Un segno veloce, un guizzo di colore. La libertà della memoria che si imprime nella carta a proprio piacimento.
La freschezza di un attimo che fugge e va.
Per la giovane pittrice Silvia Giordani il colore vivo crea mondi surreali, dove tutto può succedere, dove la fantasia si sbizzarrisce.
A livello tecnico si predilige l’uso delle ormai dimenticate ecoline o degli
acquerelli.
I personaggi rappresentati appartengono a un immaginario caricaturale che trae le sue origini nella satira della prima metà dell’Ottocento, con particolare riferimento a Honoré
Daumier.
I protagonisti di queste pitture si allontanano dall’anatomia, deformandosi a seconda delle esigenze poetiche.
”Mi piace scappare nella pittura, trovare luoghi altri, dove posso essere libera come in un sogno.”