Nato a Cannobio (VB) nel 1974, Massimo Falsaci compie studi d’ indirizzo umanistico. Il suo linguaggio artistico, iniziato negli anni ’90, parte dall’ espressività fumettistica ed editoriale affinata nelle tecniche e nella soggettivistica con l’ illustratore Karel Thole. E’ solo però a partire dal 2000, quando frequenta la scuola milanese di pittura di Gianna Berrettini, che la propria esigenza sperimentale prende piede, Falsaci proverà infatti tutte le diverse tecniche pittoriche: olio, acrilico, acquerello, gessetti, sanguigna e carboncino, arrivando a prediligere il connubbio immagine digitale-acrilico. Attualmente legato al filone della Nuova Figurazione, i suoi lavori sviluppano una rielaborazione asettica dell’ immaginario contemporaneo prelevato dal vivere metropolitano e dalle figure massmediatiche quotidiane. Fotografie di attimi di vita rielaborate a computer, ridotte a quattro o cinque colori non sfumati, stampate su tela e riprese in acrilico: attraverso quest’ operazione Falsaci spoglia la vita delle apparenze e morde la forza dell’ idea generatrice. Premio Gaber 2004, premio Diesel Wall 2007, citato nel Catalogo d’ Arte Mondadori 2009, ha all’ attivo 20 mostre collettive e 10 mostre personali in Italia e all’estero; collabora con la galleria Camaver Kunsthause del Lussemburgo ed è presidente dell’ Associazione Artevariante (VB).