I miei lavori fotografici vertono sulla figura femminile; una femminilità che rifiuta le gabbie verbali filosofiche storiche culturali della nostra società, una femminilità che vuol suggerire e non rivelare. Un corpo al femminile può essere un corpo reale e può essere sì un’immagine, ma rischia costantemente di essere plastilina manipolata ad uso e consumo dei nostri stereotipi nazionali. Il corpo al femminile è in continua transizione e fugge e lotta silenziosamente o vorrebbe lottare contro ogni schema sociale, contro ogni preconcetto, contro ogni pregiudizio, contro ogni amaro luogo comune che ci stringe così forte fino a farci sanguinare.