Amici di Mostrami, oggi torniamo con un articolo sul mercato dell’arte contemporanea…ve lo proponiamo perché immaginiamo che, come noi, vogliate fare maggior chiarezza in questo mondo che pare così “impenetrabile”…mentre l’arte contemporanea, per come la vediamo noi, dovrebbe essere accessibile e fruibile da tutti.
In funzione di ciò abbiamo pensato di condividere con voi alcune ricerche che abbiamo fatto nei giorni scorsi…
Partendo da una visione macro, è importante notare come il mercato dell’arte contemporanea, ancor più che i mercati di beni di consumo, si sia sempre più affermato in tutti quei paesi detti “emergenti”; ne è un esempio lampante la Cina, con oltre 40.000 gallerie, dove il mercato delle vendite all’asta di beni d’arte è ormai diventato il più importante del mondo. Da non sottovalutare anche il dato del 2010 che dimostra che su 10 artisti con i più alti ricavi, quattro erano cinesi.
Siamo però, purtroppo, entrati nell’era della “finanziarizzazione dell’arte” che è assimilabile ormai a pieno titolo al settore borsistico.
Nel 2013, a fronte di un comparto in crescita, quello degli Old Masters (da anni i loro lavori sono beni rifugio considerati i tempi di crisi economica) vediamo però che il comparto del contemporaneo è in forte calo.
Infatti, mentre l’acquisto degli artisti più rinomati come Modigliani, Cézanne o Picasso resta un investimento sicuro, e con prezzi continuamente crescenti, per i contemporanei i rendimenti sono più incerti perché si sta investendo in una risorsa non materiale e difficilmente valutabile: ciò che si “contratta” in questo mercato è il probabile talento dei nuovi artisti emergenti (Alessia Zorloni, L’economia dell’arte contemporanea. Mercati, strategie e star system, 2011, ed. FrancoAngeli: p. 11).
Proprio per questo abbiamo parlato di “era della finanziarizzazione dell’arte” e proprio per questo vi è il rischio che si crei una bolla speculativa cioè una volatilità molto alta dei prezzi che ne comporterebbe un aumento spropositato con un successivo inevitabile crollo.
Per citarvi un esempio ricordiamo il caso dell’artista Damien Hirst, il cui mercato, dopo aver raggiunto un picco nel 2007, è crollato tra il 2008 e il 2010 per poi ritornare, nel 2011, al livello di nove anni prima. Il suo quadro “Strontium 500” che il 15 maggio 2007 era stato battuto da Sotheby’s per 1 milione e 496 mila euro è stato poi rivenduto, quattro anni dopo, per 200mila euro in meno cioè a 1 milione e 200 mila euro, il 7 novembre 2011.
Vi segnaliamo inoltre l’ultimo rapporto internazionale sul mercato dell’arte contemporanea di ArtPrice che ogni anno pubblica statistiche e numeri sul mercato dell’arte, sui nuovi trend, sui 500 artisti top dell’anno, sulle gallerie e sui collezionisti, parte integrante del mercato dell’arte contemporanea.
Questa settima relazione si basa su un’analisi dei risultati di vendita registrato tra luglio 2012 e la fine di giugno 2013 per gli artisti classificati come “contemporanei” in base al loro anno di nascita, quindi artisti nati dopo il 1945…..
Vi abbiamo incuriosito?!? Stay tuned: nel prossimo articolo vi parleremo meglio di quest’ultimo rapporto sul mercato dell’arte contemporanea 🙂