Nato a Napoli, continuerà a sentire forte il contatto col mare,
anche quando si trasferirà ad Aversa, dove attualmente risiede e lavora, gestendo il proprio atelier d’arte.
In molte sue opere vi sono richiami all’acqua, al sale ed alla sua essenza, e quindi al mare, al quale resta così attaccato grazie ad un duraturo rapporto con la sua città natale, a cui rimane visceralmente legato dalla passione per la pittura. Artista in continua ricerca, il Capone approda dopo tanti interrogativi interiori ad uno stile innovativo che ne contraddistingue le opere.
Sulle sue tele oggi verte il connubio tra materia e colore: l’utilizzo della spatola alternata all’incisiva pennellata, tele da cui persone e cose sembrano fuoriuscire, bucando lo spazio circostante in un’ingannevole immobilità.
Questo suo utilizzo di stucchi frammisti ai colori ad olio,
pieni e pastosi, lascia affondare il pensiero ad un suo ritorno al fango, inteso come origine di ogni cosa, dal quale l’artista sente il bisogno di venir fuori come l’ultimo bagliore prima del crepuscolo, stagliando lame di luce che si proiettano oltre gli orizzonti. L’effetto ottico che ne scaturisce è direttamente rapportabile ad un affresco che, abbandonati i vecchi stereotipi delle pareti affrescate, si ripropone in una rinnovata chiave di lettura, con una sua trasposizione più giovane ed immediata: la tela.
Socio Fondatore dell’Associazione artistica e culturale EXPOART
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